18 Aprile 2018, mancano 9 minuti all’una, ora antimeridiana italiana.
É in partenza da Cape Canaveral l’erede al trono del Satellite NASA operativo dal 2009.

L’emerito Kepler è stato sostituito da Tess, Transiting Exoplanet Survey Satellite, che continuerà ad esercitare l’ufficio del suo predecessore …ma con qualche miglioria in più!

152519069-a652dbfe-3a4d-4a4e-b3a8-24bfcbcc4ae6La missione sarà biennale: nel corso dei due anni in orbita, Tess si predispone l’obiettivo di intercettare i rinomati esopianeti, ossia pianeti estranei al Sistema Solare, che ruotano intorno ad una Stella diversa dal Sole. La speranza della NASA è scoprire un corpo simile alla Terra per dimensioni ed atmosfera e che possa, quindi, potenzialmente accogliere forme di vita simili a noi. L’introduzione di due pannelli solari, esposti con successo già pochi minuti dopo il lancio, gli garantiranno una vita longeva: al termine dei due anni prestabiliti, non necessiterà di carburante per stabilizzarsi in orbita e lì potrà stazionare per decenni.

Ma perché il neonato telescopio spaziale è più efficiente del Senior Kepler?

Ciò che distingue Tess dal suo antecessore è la capacità di scandagliare un’area della volta celeste 350 volte maggiore di quella scrutata finora, osservandone quasi l’85%.
L’esplorazione dell’universo circostante si suddividerà in 26 settori, 13 dei quali nell’emisfero sud, che verranno mappati durante il corso del primo anno, ed i rimanenti dell’emisfero nord saranno presi in esame nel secondo ed ultimo anno della sua vita operativa.
Tess percorrerà un’intera orbita in 13,7 giorni e raggiunto il perigeo, il punto più vicino alla Terra, stazionerà qui per 3 ore, il tempo necessario a garantirci l’acquisizione dei dati raccolti.

exoplanetL’individuazione degli esopianeti sarà possibile grazie al loro moto rotatorio intorno alla propria Stella: quando si verifica il transito, ossia quando il pianeta passa di fronte alla sua Stella, si percepisce una variazione temporanea nella luminosità. Ma, affinché si definisca “pianeta”, la luminosità deve attenuarsi ad intervalli di tempo regolari e sempre con la stessa durata per almeno tre volte consecutive; queste corrisponderanno a tre rivoluzioni del corpo intorno alla Stella. Inoltre, analizzando come la luce della stella viene modificata dal transito del pianeta, si potranno calcolare massa, dimensioni e densità dell’esopianeta transitante.


La realizzazione del decollo di Tess è stato possibile solo grazie ad un razzo Falcon 9, progettato dalla Space X, l’agenzia aerospaziale privata che ha acquisito fama internazionale per il lancio del Falcon Heavy: dopo aver portato in orbita una Tesla Roadster con al volante un manichino vestito di tuta spaziale, i suoi booster sono riusciti ad effettuare il viaggio di ritorno sulla Terra dopo il compimento della missione, atterrando sulle piattaforme delle Landing Zones prestabilite, meritandosi il podio per essere i Primi Vettori di lancio riutilizzabili.


Ma siamo davvero pronti a ricevere la notizia dell’esistenza di creature extraterrestri al di fuori di noi? E perdere il primato di unici esseri umani nell’immensità dell’universo?